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venerdì 13 febbraio 2009

Il diritto di uccidere




















In questi giorni l'opinione pubblica è rimasta scossa dal caso Eluana, se ne è scritto e parlato
dappertutto, chiunque ha detto come la pensava, 
l'Italia (e forse tutto il mondo ) si è letteralmente diviso in due. Chi era a favore della sospensione dell'alimentazione che manteneva in vita Eluana, chi era contro.

Sappiamo tutti come è finita, Eluana è morta e nessuno andrà certo in galera per questo.
Così come nessuna donna andrà mai in galera 
quando decide di metter fine ad una vita che si 
sta formando nel suo grembo. 
Chiamiamolo "diritto di uccidere " anche se detto così suona un pò cinico.

Ma in questi giorni è balzata alle cronache anche un'altra notizia, che forse non c'entra niente con Eluana, e forse non c'entra niente con l'aborto, 
però io il nesso ce lo trovo.

IL 17 maggio del 2003 Giuseppe Petrali, noto tabaccaio di Milano, subisce una rapina.
E' la terza rapina che subisce nel giro di pochi mesi.
Cosa fa il Petrali? Insegue i due malviventi che escono dalla tabaccheria con i soldi che gli hanno derubato. Spara, ed uno dei rapinatori muore. L'altro rimane ferito.

Ha fatto bene? Ha fatto male?

La sentenza l'altro giorno: 1 anno ed 8 mesi di reclusione
a parte, dovrà risarcire materialmente i familiari sia del rapinatore morto sia del ferito. Quanto dovrà sborsare, lo deciderà il rito civile.

C'è da aggiungere che il PM aveva chiesto 9 anni e mezzo di reclusione. Il Petrali, insomma, un delinquente peggio dei due malviventi che gli avevano derubato i soldi che si era guadagnato col suo lavoro.

Cosa dire? Cosa dire ?
Se riusciamo a trovare parole di giustificazione per un padre che decide di mettere fine alla vita della figlia perchè non è vita per lui, se riusciamo a trovare parole di giustificazione per una madre che decide di metter fine ad una vita che ancor deve sbocciare, tanto più cerchiamo di capire un uomo che esasperato decide di metter fine ad una vita di un malvivente che gli ruba 
il frutto del suo lavoro. 
In galera mandiamoci i veri ladri, i veri assassini, gli strupatori, i delinquenti i mafiosi i venditori di droga, di morte, chi commette atti di violenza.
Non chi si difende da essi.

5 commenti:

Ale ha detto...

eh..un bel post..
sono parole a cui penso sempre, e ci ritroviamo sempre più gente al telegiornale a chiedere "giustizia"..e poi aggiungono un aggettivo.."vera"...

@enio ha detto...

un giudice a TN ha rimesso in libertà 4 ragazzi che avevano stuprato una loro compagna di classe, condannandoli a stare in casa e ad uscirne solo per andare a scuola... cose da pazzi! questi verranno considerati degli eroi e ci sarà spirito di emulazione. Se non c'è pena e questa non è mai certa non cambierà mai niente!

Anonimo ha detto...

giusto potersi difendere dai malviventi ma sparando in mezzo ad una strada per recuperare il bottino per miracolo non c'è finito di mezzo un passante o un automobilista....capisco se avesse sparato nel momento della rapina, allora si che era legittima difesa. recuperare i soldi non valeva la vita di un innocente (e non parlo certo dei due balordi che al massimo se lo sono anche meritato) chi usa le armi deve avere i nervi saldi e evitare le sparatorie inutili.

uppa ha detto...

giusto potersi difendere dai malviventi ma sparando in mezzo ad una strada per recuperare il bottino per miracolo non c'è finito di mezzo un passante o un automobilista....capisco se avesse sparato nel momento della rapina, allora si che era legittima difesa. recuperare i soldi non valeva la vita di un innocente (e non parlo certo dei due banditi che al massimo se la sono anche meritata) chi usa le armi deve avere i nervi saldi e evitare le sparatorie inutili.

uppa ha detto...

chiedo scusa ma forse ho postato il commento più volte.....