
C'è un termine che i politici amano molto dire, e che spesso compare nei loro discorsi. "Auspico"
"Auspico una maggior chiarezza" " Auspico un disgelo tra maggioranza e opposizione" "Vista la situazione d'emergenza, auspico che si prendano subito provvedimenti"
Il verbo auspicare è italiano corretto, non c'è che dire. Ma è un pò naif, vi immaginate un padre che dice al figlio " Auspico che quest'anno tu studi di più"
Come minimo si becca una risata in faccia, se non fosse che i figli rispettano sempre i genitori, quindi al massimo ci scappa un sorriso ironico. Eppure ai politici questo verbo dal brutto suono piace tanto. Fa scena.
Ai politici piace sempre inventarsi frasi ad effetto.
Vi ricordate Bettino Craxi, con le sue "convergenze parallele" ??
Ma qui siamo nella creatività pura, certo con un pò di fantasia possiamo anche immaginare grazie alle leggi della prospettiva che due parallele convergono in un punto, però è dadaismo, è politichese unito all'arte del linguaggio.
Per non parlare di una frase che piace tanto alla sinistra di oggi............
"La piattaforma programmatica"
Un giorno lessi sul blog di Deborah Serracchiani che "Bersani non se pò sentì quando parla di piattaforma programmatica"
L'altro ieri, mentre ascoltavo le interviste post congresso che hanno sancito la segreteria del PD a Bersani, ho sentito Fassino dire " bè, direi che abbiamo raggiunto una base di piattoforma programmatica sulla quale lavorare ...etc.etc.... "
Deborah, hai ragione, "piattaforma programmatica" non se pò sentì!
Le parole, si sa, non sono semplici strumenti di comunicazione.
Sono affermazioni di conoscenza, di potere, simboli di status sociale. Servono a stabilire diritti e competenze, porre distanze, o accorciarle se è il caso. Ognuno può costruirsi tramite esse false identità, recinti, interi edifici. Se poi sono abusivi, chissenefrega, nessuno verrà ad abbatterle.
L'ultima tendenza è allungare il termine per renderlo più affascinante, d'effetto.
Per esempio?
"Problema" è stato sostituito con "problematica"
" Tipo" con "tipologia"
" Caso" con " casistica"
Potrei continuare, ma mi fermo qua.
Fortunatamente non tutti i politici parlano così, c'è chi cerca di essere più semplice, più diretto.
Obama ha centrato tutta la sua ultima campagna elettorale su un
termine " HOPE " (speranza).
I risultati gli hanno dato ragione.
6 commenti:
c'era una canzone di mina che diceva : parole parole, parole... soltanto parole...
Quelle sono usate ad effetto !
Silvio, in amicizia, quando si fanno le citazioni bisogna farle in modo corretto, se no si cade nel ridicolo: specialmente quando si usano i toni che usi tu nel tuo scritto.
"Le convergenze paralelle" non sono una teorizzazioe di Bettino Craxi ma di Aldo Moro, che pensava e scriveva in quel modo.
At saludi, Silvio.
Enrico
Enrico, ti ringrazio della precisazione, però non è esatta.
La paternità della frase "convergenze parallele" è stata attibuita ad Aldo Moro (per via della questione del compromesso storico ) ma in realtà lui non ha MAI detto questa frase. E non l'ha mai usata per i suoi scritti. Fu invece usata molto come lessico politichese negli anni a seguire. Infatti ricordo una tribuna elettorale (di tanti anni fa ), dove Bettino Craxi usò un paio di volte quest'espressione, che mi colpì molto, perchè diceva niente, e diceva tutto.
Spero di non essere caduto nel ridicolo anche in questa risposta.
Saluti a te, Enrico
silvio, aspetto che tu pubblichi qualcosa d'altro... ogni tanto !
parole parole parole...bla bla bla
Un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a te Silvio e alla tua famiglia... ciao e a presto risentirci.
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