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venerdì 4 aprile 2008

ARTE QUESTA SCONOSCIUTA





















Iniziai ad appassionarmi d'arte all'età di 20 anni. Non so qual'è stata la molla, del resto la nostra vita è già abbastanza un mistero, se iniziamo a cercare di capire ogni cosa che ci succede, diventiamo matti!
Come tutti i principianti autodidatti, il primo movimento che attirò la mia attenzione fu l'impressionismo, con i vari Gaugin, Degas, Monet sopratutto. Ma ben presto furono altre le correnti che attirarono la mia sensibilità. Sono convinto, adesso più di allora, che se l'impressionismo è stato un momento importante per la storia dell'arte, è forse un pò sopravvalutato dalla critica.
Mi piacevano tantissimo i paesaggisti inglesi dell'ottocento, Turner e Constable sopra di tutti. Di Turner apprezzavo l'energia ed il vigore che trasmetteva, in alcuni suoi dipinti anticipò l'astrattismo, discorso opposto per Constable, che dipingeva magnificamente dei paesaggi inglesi dove regnava la calma ed il silenzio assoluto. A proposito di Constable, uno dei massimi esperti di storia dell'arte,
Gombrich, affermava che tutta la ricerca dell'arte nei secoli era sempre stata tesa a rappresentare il vero, e la massima evoluzione si raggiunse proprio nei dipinti di Constable.
Ma andiamo avanti.
Il mio primo vero amore è stata la scoperta di Caspar D Friedrich, grandissimo pittore tedesco dell'ottocento, sicuramente il massimo esponente del romanticismo nell'arte. Ci ha lasciato dei bellissimi dipinti che si possono ammirare nei musei di Berlino e Dreda, sopratutto. L'opera che mi emoziona sempre è "Un uomo ed una donna davanti la luna".
Friedrich continua ancor adesso ad influenzare opere di artisti contemporanei, ultimamente Monica Bonvicini, artista nostrana emergente a livello internazionale, ha creato una scultura ispirandosi all'opera di Friedrich "il mare di ghiaccio".
(Piccola curiosità narcisistica: possiedo una fotolito della Bonvicini che ritrae appunto i momenti della creazione di quest'opera.)
Ed insieme a Friedrich ho amato tantissimo l'opera di Millais.
Breve ricordo. In quel periodo (avevo poco più di vent'anni) ero appassionato di musica dark. Mi ricordo che comprai un disco dei Christian Death, e la foto della copertina era un bellissimo dipinto che raffigurava una donna morta galleggiante. Così scoprii che il dipinto, "la morte di Ofelia", era di John Millais.
Ma andiamo avanti.
Passò un pò di tempo e la mia attenzione si spostò sugli espressionisti.
Devo ammettere che questa corrente artistica mi è molto vicina. E' una questione di pelle, se fossi un artista probabilmente dipingerei in quel modo.
L'artista che ho studiato più a fondo è stato sicuramente Munch, che tutti conoscono per il suo famoso "URLO".
Ma la mia conoscenza riguardava sopratutto questi periodi storici. L'arte antica non mi piaceva ( o meglio, non la capivo, non l'apprezzavo), l'arte moderna e contemporanea non la conoscevo.
Nel 1992 andai a Parigi. Naturalmente le prime tappe furono il Louvre ed il famoso museo d'Orsay, il tempio degli impressionisti.
Finalmente vedevo dal vivo le opere che avevo consumato ammirandole nei libri!
Ma il bello doveva ancora venire...
Qualche giorno dopo andai a visitare il Centre Pompidou, tempio dell'arte moderna, che non conoscevo affatto.
Iniziai la visita, e mi meravigliò come l'arte avesse iniziato un percorso che la portava progressivamente a liberarsi dagli schemi compositivi del quadro e della scultura.
Si respirava aria di novità, di innovazione, di ricerca.
Ma......Ma........ad un certo punto..............
ad un certo punto mi trovai davanti ad una grande tela tutta dipinta di blu, ma non era un blu classico, era un blu... non so definirlo....
e c'erano delle spugne incollate, anch'esse intrise di questo blu....
rimasi totalmente paralizzato davanti a questo quadro. penso di essere rimasto una mezz'ora, così, in trance. Mi trasmetteva un'energia, un 'emozione, un qualcosa che ancor adesso non so definire.
Il quadro è di Yves Klein, e lo potete vedere nell'immagine in alto.
Quello è stato un momento di svolta. Ho capito che la grandezza di un'artista è trasmettere, trasmettere un ricordo, un gesto, un'emozione. E' trasmettere un concetto, un pensiero.
L'opera d'arte non deve necessariamente essere bella, deve parlarti, raccontarti una storia.
Una storia che magari abbiamo dentro, e che non riusciamo ad esprimere.
L'opera d'arte ha la capacità di farti vedere la vita da un'altra angolazione, spostare i tuoi canoni mentali, distruggerli, se è necessario.
Per donarti nuovi paesaggi mentali, nuove visioni, nuove verità.

Metabolizzata la visita al Pompidou, ritornato a casa ho iniziato a informarmi e leggere tutto quello che mi passava tra le mani sull'arte moderna e, sopratutto, contemporanea.
All'inizio è stato uno shock. Avevo la sensazione di non capirci niente!
Ed anche adesso, non è che ci capisca gran che ! Ma la voglia di imparare, di capire, è tanta.
Così come è tanta la voglia di lasciarmi andare dalle emozioni che solo l'arte attuale riesce a trasmettermi.
Il mio spirito un pò romantico e tragico non poteva che rimanere affascinato dall'opera di Anselm Kiefer, artista tedesco contemporaneo (l'altra foto è una sua opera), che ha fatto suo il grande buco nero che si porta dentro la sua generazione per quello che è successo durante il periodo nazista in Germania. Le sue opere, enormi (raggiungono anche i 10 metri di altezza) sono intrise di olio, ferro, piombo, cenere, cera, paglia e raffigurano paesaggi distrutti, i miti e gli eroi della Germania antica, aerei di piombo, ferrovie che si perdono nel vuoto e nell'infinito, che ricordano tanto Auschwitz.
Dipinte, sempre, con una prospettiva altissima, da capogiro.

Così come sono affascinato dalla ricerca artistica che si sta producendo nei paesi del nord Europa. La finlandese Salla Tykka, per esempio, con i suoi video claustrofobici, che indaga nell'incomunicabilità dei sessi opposti, tema caro a tutti quei paesi freddi.
C'è un video, "Power" dove un uomo ed una donna nuda danno vita ad un incontro di boxe. Alla fine non c'è vincitore, e la sensazione è proprio quella della mancanza di canali comunicativi.

Mi affascinano le fotografie irreali di Paola Pivi, artista nostrana, dove fotografa un camion capovolto, o delle zebre sulla neve, oppure un asino sopra una barchetta in mezzo al mare.

Così come sono affascinato dalla raffinatezza delle opere di Andro Wekua, georgiano, dove compone dei bellissimi collage dove i soggetti sono spesso attrici d'altri tempi o bambini.

Potrei continuare per ore, ma non voglio annoiarvi troppo.
La prox volta vi parlerò di altri artisti, di altre correnti, vedremo cosa mi passa per la testa!

Per chi volesse approfondire, consiglio le riviste "Flash art", "Tema celeste", ed il bellissimo sito www.saatchi-gallery.co.uk che è il sito del più famoso collezionista contemporaneo,
Charles Saatchi.


























10 commenti:

Martina Maddalena Attori ha detto...

C'è sempre un incontro, una svolta.
anche per me una mostra, il Dada a Verona, avevo diciassette anni.
Ho visto LHOOQ di Duchamp... Degas, Renoir e compagnia bella sono stati spazzati via come da una tempesta devastante dalla mia mente.
Poi son arrivati la Pop Art, su cui mi son soffermata troppo, e infine i miei amori, fluxus, la body art. Anche se pochi riescono a capire perchè la trovo così sconvolgente.
Dicono tutti "E' solo sadomasochismo". Io dico sì, annuendo, sorridendo, ironica.
Si, lo è.
Bravi.
Mi capisci?
L'artista che diventa il momento del suo creare, il materiale del suo creare, e il sue creare stesso.
C'è niente che mi sconvolga di più? C'è niente che io cerchi con più ferocia?
Fantastico Klein, son stata a Parigi nel gennaio 07 solo per una notte. Solo per Klein al Pompidou. Vedere quel blu dal vero... leggere le lettere che spediva! il video del suo matrimonio?!?, di nuovo quel fantastico video che è nella collezione permanente di lui che fa le antropometrie usando il lanciafiamme sugli stampi lasciati dalle modelle cosparse di succo di limone.
Smetto. Andrei avanti fino a domattina.
buon j&j.
Non vedo l'ora che cominci! "era il 1907..."

Ele ha detto...

L'amore per l'arte non ha età :-)...ci si innamora inconsapevolmente, attrati dalle forme e dai colori..poi piano piano ti attirano le sensazioni che trasmettono, cerchi il movimento artistico più affine al tuo essere...
C'è una bellissima frase di Picasso che esprime bene questo concetto: "il segreto dell'arte è che, pur non cercando nulla, si trova sempre qualcosa."
Ciao :-)

Martina Maddalena Attori ha detto...

il motivo di quelle performance era principalmente lo shock. quando ancora lo shock era qualcosa che si poteva creare con cose di quel tipo.
vedere qualcuno che si masturba in pubblico era qualcosa che agitava la libertà dentro ognuno.
vedere qualcuno vomitare, o tagliarsi... entrava nel solco magico del "realtà/finzione", "può essere?/non è possibile".
Lo faccio perchè posso, perchè devo e perchè voglio.
E' arte? Certo che lo è, ma la mia opinione può essere contraddetta e confermata allo stesso modo, forse con gli stessi argomenti.
Angela Vettese, la mia prof (anche se lei non lo sa)dice che l'arte contemporanea tollera solo decisioni e giudizi di carattere empirico, in attesa che i tempi lunghi decidano cosa passa e cosa non passa alla storia e che nessun criterio personale può mai darsi a priori...

Se guardassi, dovrei venire a Roma ogni tre mesi... di quella mostra ho sentito tanto parlare.
Di bodyart live ho visto recentemente (Biennale 2007) VB61 di Vanessa Beecroft sulla strage in darfur, ed è stato davvero fortissimo.(http://it.youtube.com/watch?v=Vom9-Nxa4vA)
solo che il video non riesce a dire l'odore che c'era.
Al mercato coperto di Rialto non c'è odore di pesce come tutti si aspetterebbero, bensi di lysoformio neutro. misto poi a tutto quel sangue... per tre ore... incredibile! nella giornata delle inaugurazioni dei padiglioni poi... un delirio... qualcosa davvero da brividi.

(comizi, ormai, i miei post sul tuo blog) (scusa)

(e avendo anche io avuto a ventanni un glorioso passato dark nella cricca bolognese ti dedico Dark Entries... e quell'atmosfera da brivido che crea in pista...)

Anonimo ha detto...

Un post da vero esperto. E nel contempo da grande appassionato.

L'ho letto con avido interesse :-)))

Grazie
Daniele

silvio ha detto...

Ele - è vero, si trova sempre qualcosa. Bisogna avere la mente aperta, però. Non portarsi dentro tutto quello che abbiamo imparato finora. Solo così, aggiungiamo sempre un nuovo tassello alla nostra ricerca!

Daniele - grazie a te di essere passato a lasciarmi un commento. Esperto no, appassionato si, tanto. Ne farò altri di post sull'arte!

Martina - a te rispondo sempre direttamente sul tuo meraviglioso blog!

Anonimo ha detto...

Ciao, buona domenica! Quando hai voglia passa dal mio blog, sei il mio bersaglio preferito per i meme!!
Un abbraccio

Saretta ha detto...

che bello questo post...
e meno male che qualcuno l'arte la ama ancora per quello che è: non perchè è "bella" ma perchè ti lascia qualcosa, qualcunque cosa....
grazie mille!

Anonimo ha detto...

Ciao, complimenti per il blog!! Davvero fatto bene! Dato che ho notato che hai molte visite ti volevo chiedere se mi potresti aggiungere nel blogroll (ovviamente ricambierò). E poi mi potresti dire cosa ne pensi del mio sito dato che sei più espert di me? Se vuoi prendere spunto per qualche articolo fai pure^^ Ciao!
www.rolla.blogattivo.com

D ha detto...

Caspita Silvio, riservi sempre gradevoli sorprese.

Che bello leggere queste righe.

Complimenti, anche perché per comprendere l'arte moderna c'è bisogno di parecchia sensibilità dovendo andare oltre la tecnica figurativa.

Io cerco spesso di capirne di più perché, come hai detto tu, propone finalmente cose nuove, interessanti, ricche di significati (fermo restando che i geni del passato sapevano trattare anche argomenti triti e ritriti in maniera straordinaria) e, come ha affermato Bonami, è un'arte mai finita ma in continuo svolgimento.

Ho ancora tanto da capire, magari i tuoi suggerimenti mi saranno utili.

Ciao

silvio ha detto...

saretta - se sei un'appassionata dei film di Kim Ki Duk devi avere una sensibilità sviluppata, sei una ragazza che va ben oltre la realtà che osserviamo solo con gli occhi.
Penso che nell'arte contemporanea (come nel cinema, nella fotografia) trovi pane per i tuoi denti.
Grazie per i tuoi commenti sempre graditi

D - L'arte è un viaggio verso mondi sconosciuti. E per "conoscerli", imparare a capirli, devi avere la mente il più possibile aperta. Dopodichè è una porta che ne apre un'altra, e così via....
Citi Bonami, quindi non sei proprio a digiuno. Leggiti (se non lo hai già fatto) il libro che ha scritto "lo sapevo fare anch'io"
è una vera introduzione all'arte contemporanea, scritto in un linguaggio semplice, accessibile a tutti.
Farò altri post in futuro sull'arte.
Un carissimo saluto