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venerdì 15 maggio 2009

Depressione a 40 anni


40 anni è un momento di analisi, di tirare le somme, di vedere a che punto si è arrivati, dove si vuole andare. E' un momento forte, nel quale inizi sul serio a porti delle domande, e a darti delle risposte.
Domande sul passato e sul futuro, risposte che spesso lasciano il vuoto, il silenzio.
A me capita spesso di uscire con i miei coetanei, confrontarmi, tirare le somme, cercare di capire.
E devo ammettere che quello che vedo, che osservo è la grande paura del futuro, soprattutto da parte di chi non ha seminato finora.
Quando parlo di paura del futuro non mi riferisco ad una situazione economica.
Penso piuttosto ad una situazione esistenziale.
Le donne sono le più colpite.
E sono anche le più deboli, quelle che più facilmente cadono vittima della depressione. Perchè?
Secondo me c'è un forte motivo biologico alla base.
Conosco diverse donne che per vari motivi arrivano a 40 anni senza aver costruito una famiglia, senza avere figli. Non perchè non desiderassero questo, ma perchè per motivi contingenti o non ci hanno mai pensato, o perchè hanno sempre rimandato.
Il punto è che se arrivi a quest'età senza aver costruito nulla, è difficile a questo punto iniziare.
Se è una scelta forte e motivata che dura da tempo, bene.
ma se non fosse così?
Se è semplicemente perchè si è perso tempo, perchè si è passato il tempo a rincorrere castelli in aria, amori inutili, lavori inappaganti, amicizie demotivanti, etc.?
Il risultato è proprio questo.... arrivare a 40 anni e rendersi conto di non aver costruito niente, di non aver lasciato nessuna traccia di sè in questo mondo, che , con noi o senza di noi, va avanti lo stesso...
Ed ecco la depressione. Il male di vivere, la noia, la tristezza, l'inutilità nella quale si sentono avvolte.
Non è che i maschietti stiano molto meglio, ma se non altro da un punto di vista biologico hanno la speranza che possono ancora, per esempio, diventare padri. 
Quello che vedo attorno a me, sono o persone che si sentono fortemente realizzate e motivate, che hanno costruito qualcosa, anche se questo negli anni passati ha significato fare delle scelte, fare delle rinunce.
Oppure vedo persone che si sentono fallite, fallite dentro, che hanno perso anni della loro vita a rincorrere sogni che non avevano un briciolo di realtà.

Che fare?
La mia esperienza di vita mi ha insegnato che c'è sempre un momento per iniziare.
iniziare a dare una svolta.
Adesso, non domani.
dare un taglio netto a tutte le abitudini demotivanti.
dare un taglio netto a tutte le amicizie inutili, alle persone che passano il tempo della loro vita a non fare.
dare un taglio netto a tutti quei pensieri negativi, che ci inquinano la mente.
ed iniziare, da subito, a porsi degli obiettivi, pochi ma giusti, veri, onesti, vivi.
ed iniziare, da subito, ad affacciarsi alla vita con un nuovo spirito, con forza e determinazione.
Assumendosi sempre le proprie responsabilità, e vivendo sempre in prima persona ogni attimo della nostra vita. 



4 commenti:

My Funny Valentine ha detto...

Ma anche la depressione dei 20 e dei 30, in qualche modo, ha il proprio peso. Intendo dire che ogni momento della vita è un momento critico.
Walter Benjamin affermava che ogni epoca della storia si è sentita "epoca di mezzo", di fronte all'abisso, costretta ad affrontare quella crisi decisiva che porta alla svolta o all'annullamento di sé. Ecco, io credo che sia lo stesso per gli individui, almeno per quelli davvero coscienti di sé e del proprio percorso.
Io non sarò cosciente di me nel senso più elevato dell'espressione, ma non ricordo di aver vissuto un'età senza essermi sentita in qualche modo "in crisi".
V

silvio ha detto...

Verissimo, Valentina. Ricordo bene quando avevo 20 anni, e quando ne avevo 30. I problemi, le paure, le ansie. Ma adesso ne ho 40 (passati ) e mi sono focalizzato su questo momento.
Che ha qualcosa in comune con i 20 ed i 30, ma anche un aspetto nuovo. Che vedo sopratutto in voi donne.
Cioè arrivati a 40 si tirano un pò le somme, si raccoglie quello che si è seminato.
E se non si è seminato nulla... arriva la crisi! Che è una crisi ben diversa da quella che vivi a 30 anni.

Valentina, non amo dare consigli, però un suggerimento concedimelo.
Progetta il tuo futuro, fai dei piani, inizia a metterti in azione per raggiungere i sogni della tua vita.
Fallo adesso, fallo ora!
Se vivi alla giornata, al carpe diem puro e fine a se stesso, non arriverai a nulla.
Un abbraccio, di cuore.
Silvio

Anonimo ha detto...

Anche io non ricordo di aver vissuto un età dolla quale in qualche modo non mi sono sentito "in crisi". Forse è nella natura dell'uomo sentirsi "in crisi" è parte della nostra esistenza.

My Funny Valentine ha detto...

Accetto e accolgo il tuo suggerimento, e sono convinta che tu abbia ragione.
Un abbraccio.
V